VENERDI' 29 SETTEMBRE 2023 ore 18.00

FRANCA LUGATO presenta

VENEZIA URBS PICTA

In passato a Venezia non esisteva superficie muraria esterna che non fosse decorata con uno strato più o meno spesso di intonaco o ricoperta da materiale lapideo: dai primi edifici bizantini rivestiti di lastre marmoree, formelle e tessere musive ai palazzi gotici decorati a fresco con motivi floreali e fantastici o con finti ammattonati, alle splendide fabbriche rinascimentali ricoperte da cicli di affreschi figurativi.

Gli intonaci proteggono le sottostanti murature e costituiscono, assieme agli altri elementi di fabbrica, l’immagine attraverso la quale l’architettura si manifesta.

Nella storia della decorazione di esterni, sicuramente il Cinquecento è il secolo che vanta gli esempi più straordinari, dal Fondaco dei Tedeschi in prossimità del ponte di Rialto, decorato da Giorgione e da un giovanissimo Tiziano, alle michelangiolesche figure affrescate dal Tintoretto a Ca’ Soranzo al Ponte dell’Angelo o a Palazzo Gussoni in Canal Grande.

Di questo straordinario patrimonio figurativo oggi rimangono solo pochi frammenti, ma possono aiutarci nel ricostruire l’immagine di quella Venezia i documenti iconografici, primo fra tutti il ciclo pittorico dei miracoli della reliquia della croce di Gentile Bellini e Carpaccio, e le fonti letterarie di quei viaggiatori che avevano potuto assaporare una visione coloristica della città a noi completamente estranea.

 

L’incuria, gli interventi umani non corretti ed il clima dell’ambiente lagunare sono i fattori che hanno contribuito, nel corso degli ultimi secoli, alla rottura di quell’equilibrio scenografico architettonico, nonché di quel gioco coloristico così particolare che faceva in passato di Venezia l’Urbs Picta per eccellenza.