NEANCHE IL PETER?

Associazione Culturale Teatro Idea presenta...

venerdi 8 giugno alle ore 21

Neanche il Peter?

Performance conclusiva del Laboratorio Teatrale 2011-2012 Liberamente ispirata al Tingeltangel di Karl Valentin

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chi sia il Peter lo ignoriamo, come, forse, pure lo ignorava Karl Valentin che ha scritto la battuta ed i testi che abbiamo scelto di rappresentare. Peter è solo un nome che entra in un ragionamento assurdo, sconclusionato. Un riferimento apparentemente a qualcosa di reale ma che di reale ha poco o niente, perché la comicità di Valentin è appunto assurda, quasi metafisica, astratta. Valentin, pseudonimo di Valentin Ludwig Fey (Monaco di Baviera, 4 giugno 1882 – Planegg, 9 febbraio 1948), fu cabarettista, attore teatrale e produttore cinematografico tedesco, ed ebbe un'influenza significativa sulla cultura tedesca al tempo della Repubblica di Weimar. I testi che vengono proposti sono tratti dal noto volume Tingeltangel, termine tedesco che identifica i locali notturni. Sono scenette, clownerie, monologhi giocati su un senso di spaesamento, sull'equivoco verbale, dove personaggi esasperati non approdano mai a nulla. Pubblico di Valentin e della sua comicità erano piccoli impiegati, casalinghe, commercianti, una piccola borghesia bavarese pronta a ridere di quel personaggio allampanato, la cui apparizione suscitava di per sé la risata. Anche noi come i bavaresi degli anni '20 e '30 del secolo scorso ci troviamo a ridere di quelle battute che paiono preannunciare il teatro dell'assurdo che verrà qualche decennio più tardi. Si tratta però di una comicità però per nulla rasserenante, che invece lascia un senso di tensione e non concede di rilassarsi. Ci troviamo idealmente seduti in un Tingeltangel, seguiamo lo spettacolo con le sue trovate e ridiamo sì, anche gli altri attorno ridono, ma non ci si rilassa, si resta nervosi e il buonumore ha scarsi effetti benefici. Forse sarà per il fatto che ogni sera, in quello scorcio degli anni '20-'30, quei ceffi che non ridono mai, dalla faccia scura e dalla camicia bruna, sono sempre di più...