Igor Compagno 

segue a zig zag un percorso scolastico non scelto ma imposto dal padre, persona severa con il quale ha avuto fin dall’infanzia un rapporto conflittuale.

Abbandona gli studi di perito elettrotecnico al terzo anno per cercare la propria indipendenza economica e l’emancipazione famigliare.

Svariati mestieri si susseguono e nel 1993 dopo aver assolto il servizio militare si reca all’estero (Germania) per un’esperienza
lavorativa ma con l’intento di allontanarsi dalla famiglia.

Al rientro in Italia conosce Alessia Bellotto, attuale compagna.

Un incontro cruciale questo che si sviluppa in ambienti dove, attraverso musica, letteratura ed arte Igor Compagno inizia a dipingere. L’incontro con l’arte si può definire un appuntamento al buio.

Lui la stava cercando e non sapeva di averla già trovata. Lo stupore di crescere, l’incoscienza dei pensieri, la curiosità di vivere lo fanno approcciare alla tela quasi come una sfida.

Si scontra per questo spesso con i primi spettatori al punto da vedere rifiutata la prima esposizione. Nel 2001 fonda con Alessia Bellotto e Mario Carlin il Gruppo Artistico Indipendente The L’ Eterial con il quale organizza svariate mostre collettive in gallerie private ed eventi culturali coinvolgendo diversi artisti locali. Un bisogno di affermazione costante che trova origine nella sua formazione giovanile.

Con l’avanzare del tempo prende coscienza della sua abilità di trasformatore di pensiero e come un direttore d’orchestra trasforma i suoi gesti in azioni di senso compiuto, trasportando sulla tela le sue emozioni e le sue frustrazioni.

 

…IO nel quotidiano, IO al di fuori del mio corpo, IO dentro e fuori l’orizzonte, IO nella morte, IO nella vita, uno specchio dove riflettersi e non trovarsi è impossibile; e perdersi è una necessità.

 

E’ in conflitto con galleristi e critici quando cercano di imporre una visione classica o razionale del suo lavoro.

Non accetta definizioni perché l’arte è mutamento ed innovazione. Dalla fine degli anni ’90 inizia così il suo percorso artistico che conta oltre 1000 dipinti.

Diversi periodi si susseguono se dapprima le opere si sviluppano in ambiente praticamente onirici ha esasperato il suo gesto pittorico fino a creare delle vere e proprie strutture di pensiero. Mai banale ma sempre intento a sviluppare una sensazione, un’emozione vibrante, fino a filamentare definitivamente per uscire dall’ovvio, come dice lui razionale.

 

 

Vive, studia e lavora a Mira Venezia.