NO AL TERRAGLIO BIS

Zelarino, mille «no» al Terraglio bis

La petizione sarà consegnata al sindaco: «Opera inutile e distruttiva»

 ZELARINO. Mille no a qualsiasi ipotesi di realizzare un Terraglio bis, mille no accompagnati da una serie di osservazioni e proposte. Da Zelarino arriva una risposta netta contro la realizzazione della nuova opera viaria, recepita nel Pat comunale in base a un progetto di origine provinciale e regionale. Ed è da qui che il neonato Comitato contro il Terraglio Bis (ovest) ha iniziato la sua lotta.  Si parte con una petizione già sottoscritta da mille cittadini che verà spedita prima di tutto al sindaco Giorgio Orsoni: la speranza è che il recepimento del progetto non porti a un'automatica realizzazione dell'opera. Un Terraglio Bis che i firmatari bocciano, evidenziando anche le mutazioni viarie che stanno interessando una porzione di territorio che va oltre i confini comunali. «Il Terraglio Bis, detto anche ovest, passerà dentro l'area del Forte Mezzacapo e distruggerà le ultime aree agricole del comune», si legge nel testo che accompagna la petizione: «Pensare, progettare, decidere, realizzare la nuova strada Terraglio Ovest è una totale assurdità».  I motivi? «L'autostrada A27, a 6 corsie, parallela e vicina al Terraglio, è più che sovrabbondante rispetto a tutto il traffico attuale e futuro, anche pesante, della direttrice Pontebbana-Alemagna. L'autostrada A27 può e deve essere ancor più aperta al territorio, integrata con numerosi nuovi accessi». Il Comitato evidenzia che già adesso «molto velocemente da Mestre, con la Tangenziale si può arrivare non solo fino a Mogliano nord, dove partirà la nuova Tangenziale Est-Ovest, ma anche, sulla complanare alla barriera e al Passante, sino quasi a Preganziol est, da dove è già stato deciso di proseguire fino a Treviso».  Un'opera inutile, il Terraglio bis, e la petizione è sostenuta anche dall'associazione «Dalla guerra alla pace», la stessa che gestisce forte Mezzacapo. Concorde anche Maurizio Enzo, presidente di Chirignago-Zelarino. «Come ero contrario a qualsiasi ipotesi di Supercastellana sono contrario al Terraglio Bis», afferma Enzo, «l'opera ferirebbe un territorio molto delicato».
(30 Marzo 2011 La Nuova Venezia)

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Il Pd: «Petizione contro il Terraglio bis»

Strada segnata nel Pat, manca il progetto. Bergamo: «Vedremo se dire sì»

di Gianluca Codognato   e Mitia Chiarin

 ZELARINO. Dalla raccolta firme contro la Super Castellana alla petizione contro il Terraglio bis. E Zelarino torna a mobilitarsi. Il Terraglio Bis è una strada che esiste al momento solo sulla carta. Nessuno ne parla ma è indicata nel nuovo Piano di assetto del territorio, assieme alla strada dei Bivi. Dell'arteria, fortemente voluta dalla Provincia di Treviso, si è parlato in due riunioni tra Province di Treviso e Venezia, Regione Veneto e Comuni di Mogliano e Venezia. «Ci siamo incontrati e la Provincia con la presidente Zaccariotto ha proposto di affidare il coordinamento alla Regione Veneto; si attende ora l'affidamento di un incarico per uno studio di fattibilità sul progetto», spiega l'assessore alla Mobilità Ugo Bergamo. La novità, ignota ai più, ha scatenato la reazione del circolo Pd della Castellana che ha avviato la nuova raccolta di firme che chiede, così, alla giunta di eliminare il progetto da qualsiasi strumento di programmazione. Ma cos'è il Terraglio-bis? E' un percorso pensato per decongestionare il Terraglio. Il tracciato di fatto prevede di collegare Treviso a Mestre, dalla rotatoria della tangenziale di Mogliano fino al cavalcavia Arzeroni e all'ospedale dell'Angelo. Nel suo percorso, il Terraglio bis attraverserà il fiume Dese e taglierà in due la zona di Santa Lucia Tarù e il Forte Mezzacapo. Gli effetti dal punto di vista ambientale, secondo Gianluca Trabucco, segretario del circolo Pd della Castellana, «sarebbero nefasti». Questa strada «passa a un centinaio di metri da via Scaramuzza, sbuca agli Arzeroni ed è direttamente collegata a via Paccagnella, arteria già congestionata». Ecco allora che, davanti alla netta contrarietà dell'amministrazione nei confronti della superCastellana, supportata anche dalle due mila firme raccolte da cittadini e associazioni, «non si capisce perché nessuno parli di un progetto altrettanto impattante come il Terraglio Bis». Solo, continua Trabucco, «la Municipalità di Chirignago Zelarino ha espresso una timida contrarietà con un ordine del giorno che impegna la giunta e il sindaco preservare il territorio da nuove viabilità di penetrazione pensate e/o previste del quadrante Ovest della città». Dal canto suo l'assessore Bergamo avvisa che nulla è stato ancora deciso: «Noi non abbiamo ancora dato un parere sul Terraglio Bis e lo subordiniamo ad un collegamento tra questa arteria e la strada dei Bivi, per una vera decongestione della Castellana e questo pur comprendendo gli effetti positivi sul Terraglio». Ma il dissenso del Partito Democratico che si appella proprio ai principi ispiratori del Pat (cintura verde, mobilità sostenibile, tutela delle aree rurali) ora è ufficiale.
(30 Marzo 2011 Nuova Venezia)

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«La Castellana bis distrugge il verde»

di Maurizio Toso
 ZELARINO. No a qualunque ipotesi, anche camuffata, di realizzare una Castellana bis. È la presa di posizione di Gianluca Trabucco, consigliere comunale del Pd che, partendo dalle ricadute considerate da lui positive del Pat, evidenzia i rischi. «L'indirizzo contenuto in questo nuovo strumento urbanistico», dice Trabucco, «prevede la conservazione di questa cintura verde, contenendo lo sviluppo urbanistico e forse ha fatto bene l'assessore alla Mobilità Ugo Bergamo ad esternare la propria contrarietà alla possibile realizzazione di una strada che unisca il casello del Passante, che a breve sarà realizzato a Martellago, all'ospedale dell'Angelo». Una soluzione che per l'esponente del Pd «rappresenterebbe uno sfregio: nel Pat questa ipotesi non è contemplata proprio per i danni ambientali. Se questi sono gli obiettivi del Pat, desta perplessità un altro collegamento viario invece previsto. Osservando la cartografia si vede infatti il tracciato di una strada che taglia da nord a sud la fascia verde incrociando via Gatta, passando nel mezzo del forte Mezzacapo e andando a finire sulla rotonda degli Arzeroni nei pressi dell'ospedale dell'Angelo».
( 9 Marzo 2011 La Nuova Venezia)

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