IL GENERALE CARLO MEZZACAPO

Il Generale Mezzacapo
Il Generale Mezzacapo

Carlo Mezzacapo nasce a Capua nel 1817. Diventato ufficiale dell'esercito borbonico viene invia­to nel 1848 presso il quartiere generale piemontese. Aveva l'incarico di essere di collegamento tra i due eserciti impegnati contro gli austriaci. Quando arriva l'ordine di ritirarsi da parte del re di Napoli Ferdinando II egli, disobbedendo, assieme al gen. Pepe va a Venezia dove la città continuava a resiste­re all' assedio austriaco.

Nella città lagunare si occupa prima della difesa di forte Marghera, comandando la guarnigione, e poi abbandonata questa fortificazione oramai ridotta in rovina rimise in efficienza forte San Secondo per difendere il ponte lagunare. Anche di quest'ultima fortificazione ne assunse il comando. Dopo la resa di Venezia, nel 1849, Carlo Mezzacapo si rifiuta di rientrare nell'esercito borbonico e rimane in esilio. Si stabilisce a Genova e poi a Torino dove fonda con il fratello Luigi una "Biblioteca militare" e, in un secon­do momento, nel 1856, la "Rivista militare". In colla­borazione con il fratello pubblica poi nel 1859 gli importanti, dal punto di vista militare, Studi topogra­fico - strategici d'Italia.

Entrato nel!' esercito piemontese diventa Capo di stato maggiore in Toscana. Diventa poi ministro della Guerra nel governo provvisorio delle Romagne e sena­tore del regno nel 1876. Muore a Roma nel 1905.

La sua figura di ufficiale meridionale che ha tradito il giuramento fatto al Regno delle due Sicilie per poi servire l'esercito dinastico dei Savoia, non piace molto agli attuali nostalgici dei borbonici. In alcuni siti internet viene associata al sua figura a quella di altri preparatissimi ufficiali borbonici (il fratello Luigi, Pepe, Cosenz, Ulloa, Pianell e altri) con alte qualità militari che lasciando il sud lo impoverirono cultural­mente per accettare carriera e denari. Non va dimen­ticato che la "Rivista militare" fu la prima rivista teori­ca militare pubblicata in Italia. E la fondarono due napoletani mentre in Italia è comunemente accettata come prioritaria la "tradizione militare piemontese". Con i fratelli Mezzacapo la tradizione scientifico- tec­nica militare di Napoli entrò invece come elemento portante nell'esercito nazionale moderno.

A ricordo degli ufficiali napoletani che difesero Venezia nel 1848 c'è un bassorilievo in calle Larga de l'Ascension a Venezia. Ritrae i generali Pepe, Rossarol, Cosenz, Carlo Mezzacapo. La scritta recita: "Ufficiali napoletani \ offersero vita e sangue a Venezia \ per convincere il mondo \ esservi tutta una Italia \ insoffe­rente al giogo straniero \ 1848 - 1849.

 di Claudio Zanlorenzi


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